Nel 1975, le capsule Apollo e Soyuz divennero le prime navicelle spaziali ad incontrarsi e ad attraccare nello spazio.
Per l’America e la Russia ha rappresentato la possibilità di sciogliere le tensioni della Guerra Fredda.
Quando i comandanti Stafford e Leonov si sono
abbracciati e stretti la mano, loro ed il resto dell'equipaggio indossavano gli OMEGA Speedmaster : da un lato con l'ora di Houston, dall'altro con l'ora di Baikonur.
Subito dopo questa missione, lo Speedmaster fu adottato come orologio ufficiale dell'Agenzia spaziale russa, rispecchiando la certificazione estesa dalla NASA dieci anni prima.
Per commemorare questo evento fondamentale nel 1976, realizzato esclusivamente per il mercato italiano, Omega ha presentato un'edizione limitata di 500 pezzi con caratteristiche davvero uniche. Lo Speedmaster Apollo Soyuz si basava sul classico Moonwatch con riferimento 145.022 con calibro 861 , rientrando in una gamma seriale molto specifica compresa tra 39'180'xxx e 39'181'xxx.
La caratteristica più sorprendente dell'orologio è l'esclusiva configurazione del quadrante, privato di qualsiasi indicazione Speedmaster ma recante piuttosto il logo della missione a ore 12, un dettaglio che ispirerà molte future edizioni limitate posizionando il logo della missione nel contatore dei secondi continui. Ad uno sguardo più attento notiamo caratteristiche proprie degli Speedmaster dell'epoca calibro 321, come gli indici al trizio più lunghi rispetto a quelli dello stesso periodo.
Un'altra caratteristica unica dell'orologio sono i pulsantimaggiorati, che erano 0,5 mm più grandi dei normali pulsanti, il che significa che anche la sede del pulsante nella cassa è leggermente più grande.
Anche il fondello è unico per l'orologio, inciso con il medaglione della missione e la lettera "I" seguita da una numerazione limitata progressiva.