The little big guide to Omega Speedmasters

La piccola grande guida agli Omega Speedmaster

 

L'orologio che è arrivato sulla Luna

 

Nel 1957 Omega lancia la nuova serie dei “Master”, tre orologi, Seamaster, Railmaster e Speedmaster dalle caratteristiche tecniche e sportive differenti, improntati ad una clientela che lavora in campi tecnici avanzati. Speedmaster nel corso degli anni verrà adottato dalla Nasa , per resistenza e qualità tecniche, come orologio per le missioni spaziali che lo porteranno sulla Luna.

2915 - Il primo Speedmaster ha referenza 2915 (dalla 2915-1 alla 3) e prodotto per due anni fino al 1959.

 

La cassa è simmetrica di dimensioni di 39,5mm ed anse dritte con passo 19mm; la lunetta è in acciaio satinato con scritte incise e scala tachimetrica “Base 1000” (primo tipo) utile per calcolare la velocità. Nella referenza 2915-3 la lunetta è sempre in acciaio ma con inserto in alluminio anodizzato nero stampato a scala “Base 1000” (secondo tipo).

Quadrante nero opaco con logo Omega (stretto) in metallo applicato ad ore 12 ed appena sotto la scritta Speedmaster. Nelle versioni successive (2915-2 e 3) la grafica delle scritte subirà qualche lievissima differenza.

Le sfere ore/minuti sono cromate con luminoso al radio applicato e denominate “Broad Arrow”, lancetta cronografica centrale “dritta” (1/5 di secondo) e sfere dei tre quadranti piccoli a “foglia”.

Pulsanti cronografici a pompa di dimensione 4mm e corona di carica 6mm.

Il movimento è meccanico a carica manuale calibro 321 di derivazione Lemania a 18000 alternanze/ora, con smistamento della cronografia tramite a ruota a colonne, incabloc e riserva di carica di circa 44 ore.

Resistente all'acqua fino 6 atmosfere, vetro in esalite con il caratteristico logo Omega centrale all'interno del vetro e con guarnizione alla base. Il fondello a vite ha inciso a semicerchio la scritta Speedmaster sul gradino laterale (dalla ref. 2998-2 oltre alla scritta laterale verrà poi apposto centralmente il logo dell'Ippocampo, già presente sui Seamaster, dal significato di impermeabilità e che diverrà uno dei simboli iconici anche di Speedmaster.

Potrebbe essere acquistato con cinturino in pelle oppure con bracciale in acciaio a maglie piatte ed estensibili (la referenza è 7077 e finali n°6).

 

 

 

2998 - Nel 1959 Omega apporta alcune variazioni al cronografo facendo uscire il secondo modello di Speedmaster con referenza 2998 (dalla ref. 2998-1 fino alla 6 e successivi 2998-61/62) che verrà prodotto per 4 anni fino al 1962.

La cassa rimane invariata rispetto al precedente come pure pulsanti e corona; la lunetta tachimetrica è sempre in acciaio ma con inserto in alluminio anodizzato nero stampato. La scritta “Tachimètre” ha ancora l'accento sella E ed è sempre “Base 1000” (secondo tipo), almeno fino alla ref. 2998-3 che passerà da ora in poi alla scala “Base 500” (terzo tipo).

Anche il quadrante resterà sostanzialmente invariato con logo Omega (stretto) in metallo applicato mentre le sfere ore/minuti hanno forma a “Dauphine” o foglia con radio applicata (anche su queste vi saranno delle piccole variazioni lungo l'arco della produzione), lancetta cronografica centrale “dritta” (nelle prime tre referenze la si può trovare raramente anche “Lollypop” cioè con in testa un “pallino” con radio applicato.

Le sfere dei tre contatori piccoli sono ancora a “foglia”; mentre dalla riferimento 4 (indicativamente) fino agli ultimi modelli 2998-62 vengono sostituite da quelle “dritte”. Nel quadrante sotto all'indice delle ore 6 la scritta è ancora “Swiss Made” perché ancora indici e sfere sono al radio. Il fondello a vite mantiene il doppio gradino ma la scritta Speedmaster cambia posizione ed è posta a semicerchio sul logo dell'Ippocampo.

 

I pulsanti crono sono sempre di dimensione invariata e la corona di carica è 7mm. Il movimento è sempre lo stesso calibro 321 .

Il vetro è e resterà anche nelle successive referenze (ed ancora nelle nuove referenze) in esalite con il caratteristico logo Omega centrale all'interno del vetro.

Disponibile con cinturino in pelle oppure bracciale in acciaio con maglie piatte estensibili (le prime referenze 2998 montano la ref. 7077 per passare alla 7912 sempre con finali n°6).

 

 

105.002 - Nel 1962 viene introdotta la referenza 105.002 considerata ora dai collezionisti Omega un raro modello di transizione tra il ck 2998 ed il 105.003 prodotto perché per un brevissimo periodo e solo per quell'anno.

 

I primi esemplari non presentano differenze sostanziali dagli ultimi modelli di 2998-62; le sfere ore/minuti sono ancora a “Dauphine”, quelle dei contatori sono dritte mentre cambia la sfera centrale crono che passa da “dritta” a quella con coda a “goccia” e con goccia di trizio applicata in testa. Con la referenza 105002, Omega esaurisce le sfere "Dauphine" tipiche della ref. 2998 per introdurre definitivamente le sfere “dritte” con finestrella al trizio, ancora oggi utilizzate.

Il quadrante è sempre con logo Omega (stretto) in metallo applicato e sotto all'indice delle ore 6, si possono trovare ancora quadranti con la scritta “Swiss Made” per passare a quella “T Swiss Made T” indicante presenza di trizio e non più di radio.

105.003 - Dal 1963 la referenza 105.002 viene sostituita dalla 105.003 che verrà prodotta fino al 1966.

Cassa e lunetta tachimetrica rimangono invariate rispetto ai modelli precedenti.

I pulsanti del crono passano da 4 a 4,5mm e la corona di carica rimane 7mm.

Sarà l'ultimo modello con cassa simmetrica ad anse dritte.

Le sfere ore/minuti sono quelle “dritte”, come pure quelle dei contatori e la sfera centrale crono è con coda a “goccia” con in testa una finestrella a goccia con trizio applicato.

Anche per questa referenza e per le successive 3, il movimento non subirà cambiamenti (calibro 321).

E' l'ultima referenza pre-professionale” . Dopo questa referenza (successiva 105.012) nel quadrante sotto alle scritte Omega e Speedmaster sarà presente la scritta Professional.

Quadrante con logo Omega (stretto) in metallo applicato.

Di questa referenza è stata prodotta una variante rarissima denominata “Racing”, caratterizzata da un quadrante con fondo nero e colorazione della grafica rossa/bianca/nera.

Oltre al modello sopraccitato non esiste un altro “speciale” con un particolarissimo quadrante di tonalità blu elettrico colorato con tecnica soleil denominato “Blue Moon”.


Si fa presente che per molte delle varianti che sono state prodotte dello Speedmaster (Racing, Blue ed altri) non ci siano canoni fissi (dial per esempio) come per le produzioni “normali” nelle quali ogni modello ha le stesse caratteristiche o canoni.

Disponibile con cinturino in pelle oppure bracciale in acciaio con maglie piatte estensibili (ref. 7912 con finali n°6, ref. 1501 con finali n°6 e ref. 1035 con finali n°506).

145.003 - In tutto e per tutto uguale al 105.003, differisce per la referenza incisa nell'interno del fondello. E' una referenza fatta in pochissimi esemplari intorno a fine produzione del 105.003 per cui molto rara.

 

105.012 - Alla referenza 105.003 viene affiancata la 105.012 che verrà prodotta fino al 1967.

La lunetta tachimetrica rimane invariata a “Base 500”.

E' il primo Speedmaster ad avere la cassa asimmetrica da 42mm con protezione per corona e pulsanti ed ad anse elicoidali di passo 20mm.

Quadrante con indici e sfere al trizio e logo Omega (stretto) in metallo applicato.

Anche la conformazione di tutto il gioco sfere rimane invariato dalla referenza 105.012.

E' il primo Speedmaster in cui viene apposta sul quadrante la dicitura “Professional” sotto alle scritte Omega e Speedmaster dopo i successi ottenuti dalla NASA per le missioni spaziali. Le referenze 105.012 e 145.012 saranno infatti al polso degli astronauti della missione Apollo 11 che il 21 luglio del '69 portò l'uomo sul suolo lunare.

Nel corso degli anni di produzioni subiranno piccole modifiche quali il passaggio dal 1966 dal doppio gradino a quello singolo del fondello.

Di questa referenza si può trovare una variante rara denominata “Racing” caratterizzata da un quadrante a fondo nero con colorazione grafica rossa/bianca.

Come per il precedente 105.003 esiste anche un modello “speciale” che ha come particolarità il quadrante di tonalità blu elettrico colorato con tecnica soleil.

Disponibile con cinturino in pelle oppure bracciale in acciaio con maglie piatte estensibili (ref. 1506 con finali n°16 e ref. 1039 finali n°516).


145.012 – Sostanzialmente uguale in tutto agli ultimi modelli della rif. 105.012, differisce per l'incisione del numero di riferimento all'interno del fondello e dalla forma e dimensione dei tasti crono.

Anche di questa referenza si può trovare una variante rara denominata “Racing” caratterizzata da un quadrante a fondo nero con colorazione della grafica rossa/bianca. Disponibile con cinturino in pelle oppure bracciale in acciaio con maglie piatte estensibili (ref. 1039 finali n°516).

Nel 1968 Omega apporta un cambiamento “storico” del movimento. Il vecchio calibro 321 viene sostituito dal nuovo 861 più semplificato rispetto al precedente e di conseguenza più affidabile e sicuramente più economico. La parte cronografia ora è a smistamento a navette anziché a ruota a colonne ea 21600 alternanze/ora. Il calibro 861 verrà prodotto fino al 1996.

Tra il 1968 ed il 1969 si trovano modelli denominati “transizionali” che montano quadrante delle produzioni precedenti (321) ed il nuovo movimento 861 e referenza da fondello 145.022-68.

 

145.022 - Alla referenza 105/012 e 145.012 nel 1968 succede la 145.022.

La cassa è asimmetrica da 42mm ad anse elicoidali con passo 20mm; i pulsanti del crono sono da 5 mm e la corona di carica da 6 mm.

La modifica sostanziale rispetto ai modelli precedenti è nell'inserimento del movimento 861.

Il Le sfere ore/minuti e dei contatori sono “dritte”, la sfera centrale crono cambia di forma ed ha una coda tronca.

Il logo Omega ad ore 12 sul quadrante ora è stampato (come il resto della grafica) ed ha forma più tonda rispetto al precedente metallico applicato. Gli indici al trizio sul quadrante vengono accorciati rispetto a quelli precedenti sui quadranti delle versioni con movimento 321.

Alla lunetta tachimetrica vengono apportate alcune piccole modifiche grafiche sulla scritta “Tachimeter” che perde l'accento sulla E ed il numero 70 sulla lunetta che ha il “pallino” spostato accanto al numero (quarto tipo).

Il fondello, almeno fino alla seconda metà del 1969, è sostanzialmente uguale alla referenza precedente con l'incisione dell'ippocampo e scritta Speedmaster poi per un breve periodo (fino al '70) verranno prodotti con 2 tipi di fondelli a seguito dell'allunaggio : uno detto a “scritte dritte” e l'altro “commemorativo” per il mercato americano con dicitura Apollo XI.

Di quest'ultima versione ne verrà fatta una in tiratura limitata numerata di 1014 esemplari in oro (di cui 39 con fondello ancora diverso e personalizzato – il numero 1 di questi destinati al Presidente degli Usa allora in carica, Richard Nixon).

Dal 1970, salvo alcune eccezioni per modelli speciali, il fondello non ha subito variazioni ed è caratterizzato centralmente dall'ippocampo in bassorilievo ed esternamente, poste circolarmente, dalle scritte “Flight-qualified by Nasa for all manned space missions - The first watch warn on la luna". E' tuttora in produzione.

Il vetro è in esalite con il caratteristico logo Omega al centro all'interno del vetro.

Con questa referenza si possono trovare alcune versioni “prototipo” oa tiratura limitata estremamente rara ed interessante.

Il prototipo denominato “Alaska Project II” uno Speedmaster dal quadrante di colore bianco, nato sembra segretamente per migliorare ulteriormente l'orologio già testato dalle missioni NASA. All'orologio era affiancata una cassa esterna in alluminio


anodizzato di colore rosso che poteva contenerlo per proteggerlo dalle radiazioni e dalle temperature estreme sia di calore che di freddo.

Nel 1976 esce una versione dello Speedmaster denominato “Apollo-Soyuz” in tiratura limitata numerata a 500 esemplari, per il mercato italiano, per commemorare il successo della missione spaziale tra Usa ed URSS . Questo Speedmaster ha alcune peculiarità che solo in questa versione si possono trovare rispetto alle altre.

Altra versione molto rara è quella del 1978 con quadrante denominato “Radiale” che ricade nel terzo progetto Alaska per il programma spaziale “Space Shuttle”. Questo modello è stato l'ispirazione alla riedizione del 2017 del fenomeno conosciuto come “SpeedyTuesday”.

La referenza 145.022 era disponibile con bracciale in acciaio a maglie (ref. 1039 finali n°516, ref. 1171 con finali n°633, ref. 1175 con finali n°640 e circa dalla metà degli anni '80 ref. 1447 con finali n°805).

 

La tabella di seguito riporta le referenze Speedmaster ed indicativamente i relativi intervalli di numeri seriali di produzione.

 

anno

riferimento

calibro

numeri seriali in milioni

1957-1959

CK2915

321

14.0 - 16.6

1959-1962

CK2998

321

17.3 - 19.8

1962

ST 105.002

321

19.5 - 20.5

1963-1966

ST 105.003

321

20.5 - 25.4

1963-1966

ST 105.012

321

20.5 - 25.4

1966-1967

ST 145.003

321

24.9 - ?

1967-1968

ST 145.012

321

25.0 - 26.5

1968

ST 145.022 *

861

25.0 - 26.5

1968 - 1996

ST 145.022

861

26.0 - 48.3

*si riferisce al modello denominato “transizionale”.

 

 

Sotto gli schemi dei due calibri cronografici adottati da Omega per equipaggiare Speedmaster dal 1957 ai giorni nostri.

 


 

Cal. 321 Cal. 861

 

 

 

Si ringrazia l'amico ed esperto Franco Tocco per la collaborazione a questa dettagliata ma compatta, guida.

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